TURISTI NELLA NOSTRA CITTA’

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L’idea dei “Venerdì in passeggiata a Padova” è nata a ottobre 2020, per sperimentare il tour di Guide Padova Veneto “Tre donne e un fantasma”.

Serviva un minimo di 10 persone per partire e abbiamo fatto un passaparola tra amiche ritrovandoci in poche ora in una ventina, incuriosite e stupite al tempo stesso.

Le guide Laura e Sabrina ci hanno illustrato i loro magnifici itinerari studiati durante il lockdown e basati sullo storytelling, sulle leggende della nostra città, i personaggi più o meno noti, i particolari sconosciuti, gli avvenimenti insoliti, i nomi dei tour evocativi.

Abbiamo quindi pensato di fare un calendario di queste passeggiate in città, le abbiamo proposte come regalo di Natale da fare agli amici ed è piaciuto a tutti, e finalmente farle partire a gennaio è stato emozionante.

Lo schema è semplice: ci incontriamo il venerdì pomeriggio in un locale che scegliamo di volta in volta e che si presenta ai nostri clienti, facciamo merenda insieme tra chiacchiere e risate e poi partiamo con le nostre guide per il tour previsto, un paio d’ore in passeggiata, sempre all’aperto e con distanziamento garantito grazie alle radioguide.

Quello che non avevamo previsto era la grandissima energia e le emozioni che queste passeggiate avrebbero fatto nascere.

Ogni settimana i partecipanti sono sempre più numerosi e a tutti sembra di fare un piccolo viaggio, il locale dove facciamo merenda ha l’occasione di raccontarsi e farsi un po’ di pubblicità, per un paio d’ore siamo turisti nella nostra città e apprezziamo aspetti che non conoscevamo, non pensiamo alla pandemia e ai sacrifici che ci impone, ci scambiamo i numeri di telefono e vediamo nascere nuove amicizie, alla fine ci diamo appuntamento al tour successivo e ci sembra di tenere “il motor in caldo” in attesa di viaggi più lontani e impegnativi.

Una vera carica di ottimismo per chi partecipa ma ancora di più per noi che organizziamo e che vediamo una luce in questa lunga notte del turismo.

Mai come ora la definizione “agenti di viaggio” ci suggerisce di agire per il viaggio, aiutate dall’energia che ci danno i nostri passeggiatori e la nostra splendida città!

STOCCOLMA, LA FESTA DELLA LUCE E SANTA LUCIA

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QUEST’ANNO NEL GIORNO DI SANTA LUCIA DOVEVAMO ESSERE NELLA ROMANTICA E SUGGESTIVA STOCCOLMA.

 

L’ATMOSFERA SAREBBE STATA SICURAMENTE QUELLA MAGICA DI “PATTINI D’ARGENTO”, LA FESTA DELLA LUCE INTERROMPE IL LUNGO INVERNO SCANDINAVO, E’ UNA LUCE SOFFUSA CHE ILLUMINA LE FINESTRE DELLE CASE, SI POSSONO SCORGERE STELLE LUMINOSE, CANDELE, ADDOBBI DI OGNI GENERE.

 

LA CITTà VECCHIA GAMLA STAN è SIMILE AD UN BORGO, è UN LABIRINTO DI EDIFICI SECOLARI E LE STRADINE SONO ILLUMINATE DA SUGGESTIVE LANTERNE, SEMBRA DI TORNARE INDIETRO NEL TEMPO E NON TI SORPRENDERESTI SE UN SIGNORE IN MANTELLO E CILINDRO TI SALUTASSE.

IMPERDIBILE IL PASSAGGIO NEL VICOLO STRETTISSIMO MåRTEN TROTZIGS GRAND, è LARGO POCO Più DI UN METRO.

NOI IN REALTà CON UN BEL GRUPPETTO SIAMO Già STATE A STOCCOLMA, ERA IL 06/12/2017 E LA FOTO QUI SOTTO NE è LA PROVA.

 

LA SVEZIA AMA MOLTO LA TRADIZIONE DELLA LUCE LEGATA ALL’IMMAGINE DI SANTA LUCIA.

CI CHIEDIAMO: COME HA FATTO UNA RICORRENZA SICILIANA AD ARRIVARE IN SVEZIA?

NON SI SA CON ESATTEZZA, SEMBRA CHE LA TRADIZIONE SIA INIZIATA NEL SETTECENTO GRAZIE AD ALCUNE FAMIGLIE ARISTOCRATICHE SVEDESI.

IL 13 DICEMBRE LA FIGLIA MAGGIORE DOVEVA DIVENTARE PER UN GIORNO SANTA LUCIA E SERVIRE LA COLAZIONE A LETTO AI GENITORI.
NEL 1927 UN QUOTIDIANO DI STOCCOLMA LANCIO’ IL PRIMO CONCORSO.

I LETTORI DOVEVANO SCEGLIERE LA SANTA LUCIA Più BELLA.

ANCORA OGGI LE FOTO DELLE GIOVANI CANDIDATE VENGONO PUBBLICATE SUI QUOTIDIANI E PASSANO COME SPOT NELLE TV LOCALI. REQUISITO FONDAMENTALE PER ESSERE INCORONATA è SAPER CANTARE, LA VINCITRICE DOVRà CANTARE ED ESIBIRSI NELLE PIAZZE, NEGLI OSPEDALI, IN LUOGHI PUBBLICI E PRIVATI, MENTRE LE ALTRE PARTECIPANTI AL CONCORSO DIVENTERANNO LE SUE DAMIGELLE.

 

IN QUESTO PERIODO NON POSSONO MANCARE LE PRELIBATEZZE CULINARIE.

LE ZUPPE, IL PESCE, LA CARNE, IL PASTICCIO “PJTT I PANNA”.

SQUISITI SONO I LUSSEKATTER, BRIOCHE ALLO ZAFFERANO E I PEPPARKAKOR, I BISCOTTI ALLO ZENZERO.

E CHE DIRE DELLA VERSIONE SVEDESE DEL NOSTRO VIN BRULè, IL GLOGG, UNA BEVANDA CONVIVIALE CHE SCALDA IL CUORE!!!

 

ASPETTIAMO FIDUCIOSE DI POTER RIPRENDERE A VIAGGIARE, COSì IN OCCASIONE DELLA PROSSIMA FESTA DELLA LUCE SARà UN PIACERE ACCOMPAGNARVI IN QUESTA MAGICA AVVENTURA FUORI TEMPO, ALLA SCOPERTA DELLE BELLEZZE DI STOCCOLMA E DELLA LAPPONIA SVEDESE,

 

 

WEEK END A SAN PIETROBURGO

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Un week end lungo a San Pietroburgo era un’idea che mi frullava in testa da un po’ di tempo. La descrizione di questa città fatta dai tanti clienti che l’avevano vista, di solito in abbinata con Mosca, mi incuriosiva e mi attirava.

E’ stato facile attirare un bel gruppetto di 26 turisti curiosi come me e proporre il viaggio da giovedì a domenica grazie ai comodissimi voli diretti di Siberia Airlines da Verona.

La collaborazione con Volonline, tour operator tra i nostri top partner, ha fatto il resto e il programma è nato quasi da solo. Ingredienti: un gruppo simpatico e puntuale, i voli diretti, un buon hotel di categoria 4 **** l’Azimut in posizione molto prossima al centro con colazione e cena a buffet con piatti russi e internazionali, con camere piccole ma carine e pulite, un pullman confortevole a disposizione con bravo autista dotato di baffi russi d’ordinanza e, soprattutto, un’ottima guida-angelo, la nostra Irina “pietroburghese da cinque generazioni”, innamorata della sua città e con tanta voglia di trasmetterci il suo amore.

Il periodo di ottobre poteva essere pericoloso, a volte ci sono già le prime nevicate con temperature sottozero, ma la fortuna aiuta gli audaci e abbiamo trovato quello che speravamo: un clima fresco, giornate ancora lunghe, due gocce di pioggia il primo giorno e tanti sprazzi di sole che ci hanno permesso di ammirare i colori dell’autunno russo.

La città è giovane, costruita nel 1704 da Pietro il Grande a imitazione delle più importanti capitali europee dell’epoca, Parigi e Amsterdam in primis.

I viali sono enormi e i marciapiedi spaziosi e pulitissimi, i palazzi sono armonici di stile e dimensioni, colorati per rallegrare i lunghi mesi bui dell’inverno baltico, i numerosi negozi di gastronomia, libri e souvenir nei vari stili architettonici ci fanno spendere i nostri rubli, i bei bar in legno ci ristorano con un buon thé e la comoda metropolitana ci aiuta a riposare un po’ le gambe.

Le chiese con le loro cupole dorate, i mosaici interni coloratissimi, i palazzi con saloni ricoperti di specchi, di stucchi, di ambra e i racconti di Irina ci riportano indietro nei secoli a seguire le vicissitudini intricate della dinastia dei Romanoff da Pietro il Grande politico lungimirante e moderno, a Caterina la Grande con i suoi tanti amanti ai quali regalava palazzi come fossero cioccolatini, alla zarina Elisabetta con la sua passione per l’azzurro che ha colorato la città, fino alla sfortunata famiglia di Nicola II trucidata dopo la Rivoluzione di Ottobre del 1918.

Il giro in barca sui canali e sul fiume Neva, sul quale in inverno il ghiaccio arriva a 70 cm di spessore, ci permette di vedere la città da un altro punto di vista e capire l’importanza delle vie d’acqua e dell’affaccio al mare, e la possiamo ammirare nella sua grandezza.

Il mitico Museo Hermitage nella reggia imperiale è uno dei più grandi musei al mondo con 1076 stanze ed è stato calcolato che ci vorrebbero 8 anni e 8 giorni per vedere tutte le opere fermandosi un minuto davanti a ognuna, ma la nostra Irina ha scelto per noi i capolavori più interessanti con un occhio di riguardo all’arte italiana e i nostri concittadini Leonardo da Vinci, Caravaggio,Raffaello, Canova, Tiziano ci regalano emozioni fortissime.

I palazzi estivi fuori città , la reggia di Puskin di Caterina la Grande e il Palazzo Peterhof di Pietro il Grande ci svelano giardini incredibili con viali fioriti, statue nascoste e scherzi d’acqua, colorati dai raggi autunnali e dai loro riflessi sull’acqua delle mille fontane, e dei laghetti.

La chicca che ci ha permesso di capire ancora più a fondo il popolo russo è stata la visita insolita al Museo della Vodka, che ha stupito la nostra Irina perché pochissimi gruppi la fanno. In realtà volevamo sapere perché alla Russia si associa subito la vodka e abbiamo finalmente capito che vodka è condivisione, vodka è brindare in compagnia, vodka è scandire i ritmi del pastocon un entusiasmo sempre crescente. Il consumo non si limita quindi al sorseggiarla, ma comprende tutta una serie di usanze che rendono il consumo di vodka un vero e proprio rituale. La tradizione prevede che vada servita molto fredda e debba essere bevuta tutto d’un sorso, accompagnandola con piccoli spuntini che aiutino a riempire lo stomaco: dal pane nero, alle aringhe, ai cetriolini sotto aceto, alle olive. Tutti abbiamo apprezzato sia le spiegazioni che gli oggetti presenti che, soprattutto, la degustazione!

Rientriamo dopo quattro giorni con il cuore pieno di bellezza e di emozioni, gli occhi che hanno colto colori inaspettati, la voglia di leggere e di sapere di più sulla Russia e quell’amore per San Pietroburgo che la nostra Irina “pietroburghese da cinque generazioni” ci ha regalato quando ci ha letto navigando tra i canali “L’inno a San Pietroburgo del grande poeta Alexander Puskin

“T’amo creatura di Pietro,

Amo il tuo grave ed armonico aspetto,

Il regale corso della Neva,

Delle tue rive il granito,

Delle tue cinte il rabesco di ghisa,

Delle tue notti malinconiche

Il diafano crepuscolo e lo splendore illune,

Quando nella mia stanza, scrivo, leggo senza lampada,

E sono chiare le dormienti moli,

Delle strade deserte, e luminosa dell’Ammiragliato la cuspide,

E, alla notturna tenebra non concedendo il passo

Nel dorato cielo,

L’una alba a dare il cambio all’altra

S’affretta, dando alla notte mezz’ora.

Amo del tuo rigido inverno

L’immota aria ed il gelo,

Il corso delle slitte lungo la larga Neva,

Delle fanciulle i volti più vivi delle rose.”

Michela – San Pietroburgo – 3/6 ottobre 2019